Esperienza 3D

Render di ombrellone su un terrazzo

Il fascino della modellazione 3D mi ha rapito quando la fotografia (quella commerciale intendo) aveva perso un senso per me. Intuì anni fa, girando per l’Italia, che trovare le locations, spostare uomini, coordinare la logistica, spronare la produzione, in balia della verniciatura, in balia del tempo era troppo dispersivo e dispendioso per me e per il mio committente. Il Rendering si è dimostrato un’ottima soluzione.

Così ho raccolto le mie competenze tecniche ed artistiche e ho studiato tanto per raggiungere l’obiettivo di realizzare immagini rimanendo a casa.


Cos’è la modellazione 3D

La mia provenienza da una formazione tecnica mi ha facilitato nell’approccio con la modellazione 3D. Il mio senso artistico invece viene dai diversi anni dedicati alla fotografia commerciale dove è fondamentale avere buone basi tecniche, di luce e inquadrature.

Glossario

  • modellazione, la creazione della forma
  • mesh, maglia o rete che definisce un oggetto nello spazio
  • texture immagine, riproduzione fedele di un materiale da immagine jpg o png
  • texture PRB, riproduzione di un materiale creato manualmente
  • texturing, l’applicazione delle texture
  • setting, realizzazione di un ambiente con luce naturale

La modellazione è il processo ricostruttivo dell’oggetto. Avviene in un ambiente tridimensionale gestito dagli assi x,y, e z. Questi elementi determinano nello spazio la larghezza, la profondità e l’altezza. Gli strumenti a nostra disposizione sono tre:

  • Vertici
  • Spigoli
  • Facce
Facce, spigoli e vertici (mesh)

Manipolando questi elementi lungo gli assi è possibile riprodurre qualsiasi oggetto, che sia di pura invenzione, per ricalco o sulla base di un disegno tecnico. Non essendoci in natura oggetti del tutto privi di imperfezioni o con spigoli decisamente netti è opportuno intervenire sui dettagli per migliorarne la qualità e la precisione.

La fase successiva è il texturing cioè il vestito che gli cuciamo addosso. Ogni oggetto, come in questo caso la nostra chaise longue, va rivestito con i materiali giusti per sembrare reale. Nel nostro esempio abbiamo assegnato alla struttura una texture acciaio mentre al rivestimento applicheremo un tessuto colorato. I materiali come avrai intuito sono differenti: uno è riflettente e l’altro isolante.  
Per farli sembrare reali non basta colorarli; dobbiamo agire sulla fisica.

La fisica è il comportamento del materiale alla luce.

Il software è capace di replicare questo comportamento solo se gli diamo le condizioni giuste. Prendiamo in esempio l’acciaio. Esso è liscio, riflettente, metallico, ne consegue che avrà una rugosità bassa, un colore base e una superficie molto riflettente. 

Il cuscino invece ha una superficie porosa, poco riflettente, leggermente rugosa e una leggera asperità tra le fibre, ne consegue un comportamento opposto alle regolazioni dell’acciaio. Questo per dirti che ogni materiale va manipolato singolarmente e reso il più possibile simile al vero.

Per questo ci vengono incontro le texture che sono di due tipi:

  • Texture fotografiche
  • Texture PRB

Le texture fotografiche sono vere e proprie immagini del materiale reale che applichiamo all’oggetto. Da sole però non riuscirebbero a dare l’effetto realtà perché non riescono a simulare gli effetti della fisica, quindi occorre accoppiarle a immagini particolari, derivate dalla texture stessa, private di alcune informazioni che ne determinano gli effetti desiderati (rugosità, riflessione ecc.).

Le texture PRB invece non sono immagini raster come le fotografiche bensì si avvicinano più ad immagini vettoriali. La differenza è che le texture fotografiche, se applicate a una superficie molto grande potrebbero moltiplicarsi e verificarsi l’effetto pixel cioè tanti quadratini uno appoggiato all’altro. Le PRB non danno questo problema perché costruite manualmente e capaci di replicarsi omogeneamente.

Per rendere ancora più reale l’oggetto occorre illuminare la scena. Ci sono tre metodi:

  1. con punti luce
  2. a una illuminazione piatta
  3. con una immagine HDRI

I punti luce simulano diverse modalità di emissione. In genere si usano per esaltare un materiale con un riflesso oppure, come in modalità “sole” per irradiare la scena con più luminosità. L’illuminazione piatta è invece la parte basica di una scena. Essa è capace di irradiare luce, darle un colore, regolarne l’intensità, ma non può fare altro. Per avere una scena perfetta dobbiamo utilizzare le immagini HDRI (High Dynamic Range Imaging) in combinazione con i punti luce e l’illuminazione piatta


Cosa sono le immagini HDRI

In fotografia questa tecnica è usata per realizzare delle immagini in cui le zone di luce e di ombra vengono compensate per mostrare le parti delicate di troppo chiaro e scuro. Per entrare nel merito si fotografa una scena con tre o più scatti, sempre dispari, ognuno con qualche stop (valore di esposizione) di differenza dal precedente. Avremo così una gamma di immagini di diversa luminosità, dal chiaro allo scuro compresa la centrale che avrà l’esposizione corretta. A questo punto verranno processate da un software che riproduce fedelmente i dettagli anche nelle zone critiche (alte e basse luci).

Anche le immagini che servono al nostro motore di rendering adottano questa tecnica con la sola differenza che il procedimento della ripresa è diverso.

Se per ottenere una immagine HDRI dell’esempio sopra riportato basta una inquadratura fissa, nel nostro caso ne abbiamo bisogno di molte di più.

Si fotografa un ambiente esterno con caratteristiche morfologiche, condizioni di tempo e di luce particolari. Questo ci consentirà di dare alla nostra scena l’intento evocativo desiderato; un notturno, un tramonto o un’alba. Si procede fotografando interamente il panorama a 360° su tutti gli assi (x,y,z) sempre con la tecnica dei tre scatti diversamente esposti.

La grande quantità di fotografie generate verranno anch’esse processate da un software dedicato che darà origine ad una unica immagine. Il motore di rendering interno al software interpreterà questa immagine come una sfera con la peculiarità di identificarne la gamma dinamica della luce e farla rimbalzare su tutta la scena. Non solo, i nostri oggetti, particolarmente quelli riflettenti, saranno capaci di specchiare il panorama così da renderla ancora più naturale.


Cos’è il rendering

Il rendering o render è la fase successiva alla modellazione, il momento in cui generiamo la fotografia.

Glossario

  • inquadratura, l’equivalente di una ripresa fotografica
  • rendering, la trasformazione delle informazioni in un’immagine

Come accennato precedentemente per avere un prodotto finale all’altezza è necessario avere delle conoscenze di base in materia fotografica e ti spiego il perché.

In questa fase è importante pensare come un fotografo. Il primo pensiero di un fotografo è la forza comunicativa che vuole dare all’immagine. Per raggiungere questa condizione ha a disposizione 3 elementi:

  1. scelta dell’obiettivo (focale o ottica)
  2. scelta della luce
  3. inquadratura

Il motore di rendering ci viene incontro perché sa simulare il comportamento di tutti questi elementi. 

Le focali per un buon rendering

La scelta della focale è la prima cosa da valutare per la ripresa. Una focale bassa restringe tanto il campo visivo per cui è adatta in situazioni panoramiche dove contestualizzare un soggetto oppure se si vuole riprendere una scena chiusa come potrebbe essere una stanza stretta. Usare questa focale per un primo piano è controindicato perché deformerebbe il soggetto stirandolo lungo l’asse ottico.

Ombrellone su terrazzo con chaise lounge
Ottica o focale piuttosto bassa

In conclusione la scelta della focale dipende dall’architettura che vuoi dare all’immagine. La regola prevede l’uso di un’ottica che sia il più simile al campo visivo dei nostri occhi, cioè il 50mm., ma questa non è una legge.

Inquadratura

Il prossimo passo sarà la scelta dell’inquadratura. Questa è la parte artistica nella composizione di una scena perché il soggetto deve essere valorizzato insieme a tanti altri oggetti complementari. Ti ricordi le foto che facevi da bambino, a parte quelle con il dito davanti all’obiettivo? Erano tutte simili, soggetto in mezzo l’inquadratura e via. Non è così.

Tecnica

Esistono delle regole per una buona inquadratura dettate dalla tecnica sviluppata nel tempo dai grandi fotografi. Non sto a farti l’elenco di tutte le tecniche e piani di ripresa esistenti che sono importanti, ma voglio farti capire il mio intento nella composizione di una fotografia.

Ogni soggetto/oggetto ha una sua forza e la creatività unita alla tecnica è capace di tirarla fuori. Io uso un sistema emozionale, mi affido particolarmente alla mia sensibilità dentro e fuori le regole della fotografia. Dubito delle composizioni tecnicamente perfette negli spazi e nella composizione mentre prediligo uscire dalle regole, anche se ne rispetto molte, e trovare l’angolazione  particolare anche se esce dai canoni della tecnica. 

Questo è dovuto in gran parte alla mia esperienza sul campo. Usando da sempre ottiche fisse compongo le mie inquadrature spostandomi in basso e in alto, a sinistra e a destra, avanti e indietro. E’ importante osservare la scena dal mirino della macchina fino a quando l’inquadratura esplode all’occhio; …….questo è il momento di scattare.

Con l’ausilio del software è possibile fare la stessa cosa per cui il mio lavoro è del tutto agevolato.

Nella modellazione 3D come nel rendering tutte queste nozioni sono utili, anzi indispensabili per avere la padronanza assoluta di tutto l’ambiente software.

Il risultato finale sarà un rendering fotorealistico a tutti gli effetti.


Eventuali applicazioni

La modellazione 3D e le relative immagini rendering sono molto utili in diversi campi del Content Marketing quali:

  • Cataloghi e Listini
  • Web e Social
  • Pagine pubblicitarie
  • Preventivi
  • Configuratori web
  • Manuali
  • Video e Animazioni

La creatività non ha limiti se ti piace immaginare una location esotica per il tuo prodotto. Postala sui Social e inventa una storia, inseriscila nel tuo catalogo. Ora puoi avere immagini da sogno senza dover muovere il mondo.


Vantaggi

I vantaggi sono innumerevoli come ti ho raccontato all’inizio. La modellazione 3D e il Rendering sono la soluzione per dare forma ad ogni idea o progetto. Per darti un’idea del suo utilizzo, sempre più aziende adottano questo tipo di tecnologia per i propri scopi di marketing. Il 90% degli spot pubblicitari in cui vedi correre un’auto in una location pazzesca, senza un’anima viva in giro è fatto con la modellazione 3D e una renderizzazione animata. Immagina cosa costerebbe se:

  1. Dovessimo cercare una location esotica dove girare la clip
  2. Incaricare un’agenzia e un video maker o fotografo
  3. Trasportare il prodotto in loco
  4. Vitto e alloggio per la troupe
  5. Permessi vari e affitti
  6. Biglietti aerei… e così via

Per qualsiasi progetto, da quello architettonico, a quello pubblicitario, a quello cinematografico il Rendering è diventato uno strumento indispensabile per la velocità di esecuzione, l’abbattimento dei costi e per l’originalità di produzione. Se vuoi saperne di più leggi qui.


Prezzi Modellazione 3D e Rendering

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